La dott.ssa Giovanna Del Giudice (CoPerSaMM Onlus) incontra gli studenti che hanno partecipato al progetto. Si scatenano una moltitudine di domande che intrecciano trasversalmente la Grande Guerra e la banalità del male espressa dall’istituzione “manicomiale”…
Parco di San Giovanni
La guerra dentro
Nella cornice del progetto storico-didattico “Scampare la guerra”, che ha ripercorso i temi del vissuto di militari e civili nella Grande Guerra (1914-1918), con riferimento ai comportamenti di rifiuto, resistenza, fuga, malattie, autolesionismo e di obiezione, sul piano morale e ideologico, è stato organizzato un incontro-visita il 19/11/2015, aperto agli studenti aderenti al progetto, al Comprensorio/Parco di San Giovanni di Trieste a cura della dott.ssa Del Giudice di CoPerSaMM.
Il comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale è costituito da un parco, inserito nella struttura urbana del rione cittadino di San Giovanni dal quale è tuttavia separato da un muro di cinta perimetrale. Pianificato sotto l’impero Austro-Ungarico a fine ’800 con un progetto d’avanguardia, il manicomio continuò le sue funzioni fino alla fine degli anni ’70, anni in cui fu sede di un importante evoluzione dei servizi di salute mentale grazie all’operato di Franco Basaglia.
Durante l’incontro oltre a ripercorrere la storia e le vicende del luogo storico si discuterà delle vicende legate ai “scemi di guerra” e alle cure svolte a San Giovanni; tema affrontato nel video Shell Shock
Concluse le riprese di “Pensieri di carta”
E’ venuto il prete, ci ha detto: “Ragazzi, vi do la benedizione papale, perchè fra qualche minuto qualcuno di voi non sarà più vivo”. Dieci minuti dopo scendevano già le barelle dei morti e dei feriti, e noi, sempre avanti, sempre su contro i plotoni dei tedeschi sempre affiancati…
Pietro Balsamo (contadino di Margarita, classe 1894)
A noi non interessava la guerra, a noi non conveniva. Interessava a qualcuno per farsi i soldi, ma non a noi, “Andiamo là a perdere tempo e ancora a farci ammazzare”, ecco cosa ci dicevamo.
Giuseppe Daniele (contadino di Cherasco, classe 1887)
Leggere la città
Una domenica diversa. Un viaggio nella nostra città… alla scoperta delle tracce monumentali che permeano i nostri parchi e le nostre strade. Massicce epigrafi erose dal tempo, ritagli di giornale, fotografie, libri “arrugginiti”: la memoria si traduce, a seconda delle epoche, in diverse forme e simboli… Se impariamo a cogliere il valore semantico di questi “segni” possiamo comprendere -in parte- la complessa evoluzione delle identità di questi territori.